Barracelli sassaresi, eletto comandante il candidato di minoranza
La Compagnia aveva indicato a stragrande maggioranza l’uscente Giovanni Battista Sanna. Ma a prevalere è l’altro Sanna, Sebastiano. Ennesimo schiaffo al sindaco Nicola Sanna da parte del gruppo consiliare del Pd?
Sassari. Schiaffo politico e sconfessione del sindaco Sanna? O solo un messaggio, l’ennesimo? I numeri dicono che la Compagnia Barracellare ha un nuovo comandante, Sebastiano Sanna, che subentra a Giovanni Battista (Gianni) Sanna, candidato che era però preferito dalla maggioranza dei barracelli che lo scorso 15 novembre avevano votato indicando il capitano uscente come nome più gradito. In quell’occasione erano stati in 86 ad esprimersi per Giovanni Battista Sanna, in 45 per Sebastiano Sanna. Solo un’indicazione, da parte della maggioranza schiacciante dei barracelli, ma che per prassi viene accolta dall’Assemblea Civica. Spetta infatti al Consiglio comunale eleggere il comandante della Compagnia e questo è avvenuto martedì pomeriggio, nel corso dell’ultima seduta. Risultato finale? È stato eletto il candidato meno gradito dai barracelli stessi, Sebastiano Sanna, che ha ottenuto 18 voti, mentre a Giovanni Battista ne sono andati 12. Questo sul piano dei numeri. Tutto a posto quindi? Neanche per idea. Perché non era in ballo solo l’elezione del nuovo comandante, ma la tenuta della coalizione di centrosinistra, anzi, del Pd. Il discorso è sempre lo stesso da quasi un anno: da una parte i consiglieri democratici, ben dieci su 12 (il tredicesimo è Antonio Piu che, in quanto presidente del Consiglio comunale, tiene una condotta super partes), che sono espressione delle componenti che alle primarie sostennero Angela Mameli e che non hanno rappresentanza in Giunta; dall’altra il sindaco Nicola Sanna e la Giunta con il resto del Pd e, con sfumature differenti, gli altri partiti della coalizione.
Stavolta i segnali dal gruppo del Pd di un nuovo contrasto non erano (formalmente) partiti. Ma che la situazione non fosse chiara per niente lo si è capito da subito. È bastata una lunga pausa dopo le segnalazioni con cui è stata aperta la seduta a rendere scontato quanto poi avvenuto. Interruzione chiesta dal capogruppo del M5S Maurilio Murru. La minoranza non aveva infatti una posizione unitaria: si vota compatti o in ordine sparso? Alla fine la scelta, tutti per Sebastiano Sanna. E il centrosinistra? Il voto doveva essere chiaro per il Sanna uscente, positivo senza tentennamenti, tranne quello di Marco Manca, che per questioni legate alla sua professione (è avvocato) aveva preannunciato che non avrebbe partecipato al voto. Assente anche Salvatore Sanna del Pd, per motivi personali (è il figlio di Sebastiano: non ci sono incompatibilità previste dalla legge, ma per una questione di stile ha preferito non partecipare alla seduta). Alla fine è stato il candidato della parte minoritaria dei barracelli a prevalere. E, come accade per l’elezione del Presidente della Repubblica a Montecitorio, sulla scheda si è seguito il rito della preferenza “segnata”: 5 voti per Sanna S., due per S. Sanna, due per Sebastiano Sanna e nove per Sanna Sebastiano; dodici per Giovanni Battista Sanna; più una scheda bianca; il presidente Piu non ha partecipato al voto.
«Vergogna, non è la volontà della Compagnia», è stata la voce che si è subito levata dal settore della sala riservato al pubblico, per la totalità barracelli in attesa della votazione. A parte un gruppetto che ha applaudito, la maggioranza ha nettamente contestato il risultato. Nervi tesi e parole pesanti rivolte ai consiglieri, che non hanno rispettato l’indicazione della Compagnia. «Chiedete al figlio del nuovo comandante di dimettersi da consigliere», ha gridato verso i banchi del Pd il decano dell’Assemblea Civica, Tonino Falchi.
Poco dopo, in piazza del Comune, sono stati gli stessi barracelli ad anticipare le prossime mosse. «Questo non è il nostro comandante», è stata la prima voce. «Non eseguiremo i suoi ordini», ha detto un altro. E ancora: «Non deve accettare», «Noi siamo la maggioranza», «Ce ne andiamo via noi, tanto non possono prendere altri barracelli per quattro anni».

Intanto, in Sala consiliare, la seduta è proseguita con le altre pratiche. Alla fine è stata una provvidenziale assenza del numero legale a portare alla sospensione dei lavori e alla riconvocazione per i prossimi giorni.
Chi non ha seguito allora al momento del voto le indicazioni iniziali? Alcuni consiglieri, poco prima di deporre la scheda nell’urna, avevano annunciato il proprio voto o addirittura mostrato la scelta. Così Giancarlo Serra e Giampaolo Manunta, ma anche i consiglieri di Sassari Bella Dentro, la lista civica del sindaco, hanno votato per Giovanni Battista Sanna. «Il gruppo consiliare Ora Sì ha ritenuto di rispettare il voto espresso dai barracelli, indicando a stragrande maggioranza il comandante uscente, ritenendo anche irrituale dover votare il secondo in ordine di voti e parente stretto di un consigliere comunale», è la nota sottoscritta da Efreem Carta, Lalla Careddu e Giovanna Costa. E il Partito Democratico? «Il gruppo del Pd aveva indicazione di votare per Giovanni Battista Sanna», ha precisato la capogruppo Esmeralda Ughi, subito imbeccata da Mario Pala (Pd ma pro sindaco Sanna): «Sì, ma voi non lo avete fatto!». Insomma, nel segreto dell’urna il risultato non è stato quello previsto sulla carta. E adesso? (Luca Foddai)









